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Al via a Corinaldo importante campagna scavi tra ricerca e archeologia preventiva

Dal 18 giugno al 21 luglio impegnati in trenta tra ricercatori e studenti, coordinati dalla dott.ssa Federica Boschi

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Archeologia

Prenderà avvio, da lunedì 18 giugno, il progetto ArcheoNevola, con una nuova campagna di scavi e ricerche archeologiche a Corinaldo, in zona Nevola.

Un progetto ambizioso, multidisciplinare e innovativo, reso possibile dal grande impegno di tutte le istituzioni coinvolte: Comune di Corinaldo, Consorzio Città Romana di Suasa, Fondazione Flaminia, Università di Bologna.

“La campagna scavi di quest’anno, oltre ai tanti aspetti scientifici e culturali, porta con sé un valore in più: si tratta di una delle più lunghe e approfondite campagna scavi, in termini di professionalità e coinvolgimento, che si è svolta sul nostro territorio – la riflessione dell’assessore alla Cultura Giorgia FabriQuesto a dimostrazione che gli elementi e le iniziative culturali non possono solamente ripetersi anno dopo anno, ma devono evolvere verso una direzione chiara: portare valore culturale alla comunità. Quest’anno Corinaldo ospiterà un team di scienziati, docenti e professionisti inedito, persone che da tempo collaborano con noi ma anche tanti nuovi soggetti. Un paese che ancora una volta apre le porte per “ospitare cultura” e “fare cultura”, una forma di “residenza culturale” che porta valore a Corinaldo; l’importante campagna scavi, infatti è sempre più inserita nel tessuto sociale del nostro paese e nella sua quotidianità.”

Il progetto, diretto dalla dott.ssa Federica Boschi del Dipartimento di Storia Culture Civiltà (DiSCi) dell’Università di Bologna, in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche (con concessione del MiBACT), nasce da una proficua collaborazione siglata da apposito protocollo di intesa fra il DiSCi dell’Università di Bologna, il Comune di Corinaldo, il Consorzio Città Romana di Suasa e la Fondazione Flaminia di Ravenna, con il triplice obiettivo di realizzare attività di studio, formazione e ricerca attorno all’area archeologica di recente scoperta a Corinaldo.

Lungo via Nevola, il Comune di Corinaldo ha in programma la realizzazione di una nuova struttura sportiva e proprio questo intervento di pianificazione ha costituto l’occasione per attivare e mettere in campo un’operazione sinergica di archeologia preventiva, volta alla conoscenza preliminare del potenziale archeologico dell’area individuata per la progettazione. Si tratta di una procedura in linea con la nuova normativa in materia di archeologia preventiva vigente per le opere pubbliche, che il Comune di Corinaldo ben conosce e persegue con convinzione già da qualche anno.

“C’è un significato importantissimo nell’affrontare una nuova opera pubblica, in questa caso il nuovo palazzetto dello sport, partendo dall’archeologia: significa creare un virtuale filo di congiunzione fra il nostro passato, la nostra storia e il futuro; significa fare dell’archeologia, non uno ostacolo alla realizzazione, ma un elemento caratterizzante ed unico.”

Le attività mirate alla conoscenza del contesto lungo via Nevola avviate dall’Università di Bologna lo scorso anno hanno portato a scoprire una nuova area archeologica e di costruire un vero e proprio progetto che si svolgerà nell’estate 2018, dal 18 giugno al 21 luglio. Un lungo periodo di attività archeologiche che vedrà la partecipazione di numerosi ricercatori e studenti afferenti all’Università di Bologna, oltre che di specialisti del campo dell’archeologia e del restauro di provenienza nazionale e internazionale. Nelle cinque settimane di attività si stima la presenza complessiva di circa trenta partecipanti, molti dei quali studenti di archeologia e di conservazione e restauro dei beni culturali, dell’Università di Bologna e del campus di Ravenna.

Tra le più prestigiose collaborazioni attivate dal progetto ArcheoNevola, infatti, si segnala quella con la Laurea a Ciclo Unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Bologna con sede a Ravenna, che permetterà a docenti e studenti afferenti al corso di svolgere un’importante esperienza di restauro in cantiere per tutta la durata delle attività. Tra gli studenti di Archeologia, invece il gruppo di lavoro prevede la compresenza di studenti di vario livello, dai più giovani della Laurea Triennale a quelli della Laurea Magistrale fino ai più esperti allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici.

A rimarcare la rilevanza scientifica dell’iniziativa, si segnala anche la sperimentazione di innovative tecniche di esplorazione non invasiva del sottosuolo e di mappatura geognostica estensiva, che, in parte già realizzate nei mesi scorsi, stanno contribuendo in modo determinante alla conoscenza del sottosuolo sepolto, favorendo così sia l’organizzazione delle attività archeologiche sia la pianificazione dei lavori per la realizzazione del complesso sportivo. Le ricerche geofisiche sono condotte dal Laboratorio di Geofisica del DiSCi dell’Università di Bologna (sempre coordinate dalla dott.ssa Federica Boschi), in collaborazione con la società francese Geocarta e con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma.

L’equipe di lavoro del progetto vanta inoltre la partecipazione di numerosi specialisti che si occuperanno dei vari aspetti della documentazione archeologica e dell’analisi dei reperti anche in laboratorio, grazie alla disponibilità e al coinvolgimento di ricercatori di eccellenza afferenti al Dipartimento di Storia Culture Civiltà e al Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, sede di Ravenna.

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