ANPI Arcevia sulla giornata dedicata ai militari italiani internati nei campi di concentramento
"Ben trecento (ma probabilmente di più) erano soldati arceviesi"

Con Legge n. 6 del 13 gennaio 2025, il Parlamento italiano ha approvato all’unanimità l’istituzione della “Giornata degli internati militari italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale”, da celebrarsi il 20 settembre di ogni anno. La scelta di questa data dipende dal fatto che proprio il 20 settembre del 1943 il regime nazista modificò lo status dei militari italiani catturati dopo l’armistizio dell’8 settembre, da prigionieri di guerra a internati militari, con il conseguente peggioramento delle condizioni di prigionia, lontane dalle garanzie della Croce Rossa Internazionale, e una sostanziale invisibilità, in termini di comunicazione con le famiglie, di azione e di relazioni tra gli Stati interessati.
Dei 650.000 Internati Militari Italiani (IMI), ben trecento (ma probabilmente di più) erano soldati arceviesi. È quanto sta emergendo da un’importante ricerca storico-culturale che la sezione ANPI di Arcevia sta conducendo sui soldati arceviesi prigionieri dei nazisti nella seconda guerra mondiale. Tale ricerca viene condotta con capillare e sistematica diligenza, consultando, direttamente o a distanza, archivi locali, nazionali ed esteri, recuperando documenti (lettere, fotografie) e oggetti appartenuti ai prigionieri internati, rintracciando i discendenti dei soldati per arricchire di narrazione il semplice dato biografico di ciascuno. Il percorso di ricerca confluirà in un’apposita pubblicazione, in cui, per ogni soldato, saranno indicati il luogo di provenienza, la data e il luogo della cattura, il luogo del campo di detenzione e di lavoro, la data del rientro. Il numero complessivo degli IMI arceviesi comprende anche coloro che sono morti durante il periodo dell’internamento (almeno venti soldati). Le cause della loro morte vanno imputate alle pessime condizioni ambientali nei campi della prigionia, in particolare al cibo e alle malattie, ma anche alle conseguenze di atti di insubordinazione, rivolta e sabotaggio.
A livello nazionale, gli studi e le ricerche sugli Internati Militari si sono intensificati nell’ultimo decennio e, anche se con colpevole ritardo, vanno a colmare un vuoto storiografico, contribuendo a trasformare la dolorosa memoria privata in indispensabile sapere pubblico a sostegno dei valori della Costituzione repubblicana e della pace.
da: A.N.P.I. – Sezione di Arcevia
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