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Inaugurata la mostra “Ri-leggere Operazione Arcevia”

Resterà aperta al pubblico fino al 30 agosto presso il Centro Culturale San Francesco

Inaugurazione della mostra "Ri-leggere Operazione Arcevia"

Che cos’è stata Operazione Arcevia? Che cosa ha significato per i grandi intellettuali che vi presero parte negli anni ‘70? E che cosa resta di quella grande visione utopica oggi? Sono queste le domande a cui cerca di dare risposta “Ri-leggere Operazione Arcevia”, la mostra ospitata al Centro Culturale di San Francesco fino al 30 agosto.

Avviata nella prima metà degli Anni ‘70 dall’imprenditore Italo Bartoletti e dall’Architetto Ico Parisi, Operazione Arcevia ha rappresentato un modello di sperimentazione artistica, architettonica e sociale irripetibile, soprattutto per il numero e la statura degli “operatori estetici” coinvolti nel progetto: dal grande regista Michelangelo Antonioni all’artista Alberto Burri, dal genio di Tonino Guerra ai marchigiani Mannucci e Trubbiani, passando per una serie di importanti nomi internazionali, quali il venezuelano Soto, il giapponese Shu Takahashi e il francese César (a cui è dedicato il noto premio cinematografico), e via di questo passo per un elenco di grandi figure del panorama culturale di quegli anni che comprende anche Enrico Crispolti, Antonio Miotto, Pierre Restany, Arman, Emanuele Astengo, Iginio Balderi, Nicola Carrino, Alik Cavaliere, Mario Ceroli, Aldo Clementi, Giuliano Collina, Vittorio Consoli, Corneille, Lucio Del Pezzo, Bruno Di Bello, Rod Dudley, Nato Frascà, Milvia Maglione, Teodosio Magnoni, Nikos, Francesco Pennisi, Aldo Ricci, Chrissa Romanos, J. M. Sanejouand, Francesco Somaini, Vito Sonzogni, Mauro Staccioli, Joe Tilson.

L’obiettivo era la realizzazione di una “comunità esistenziale” nella frazione Palazzo di Arcevia in cui far convivere vocazione agricola e produzione artistica nella piena integrazione tra contadini, artigiani, artisti in un paesaggio concepito come elemento strutturante del vivere comunitario.

Presentata alla Biennale di Venezia nel 1976 e successivamente esposta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1979, Operazione Arcevia rappresenta un’esperienza pionieristica che influenzò non poco il mondo culturale di quegli anni e degli anni a venire. Per questo, pur essendo sostanzialmente rimasto sulla carta, si può ben dire che il progetto abbia raggiunto l’obiettivo di indicare una visione che ancora oggi, nel pieno del dibattito sullo svuotamento delle aree interne, del ruolo della cultura nello sviluppo della società e della crisi dei settori produttivi primari, resta di straordinaria attualità.

Il percorso espositivo si articola attorno a una selezione di circa 150 volumi raccolti in ben quindici biblioteche di tutta Italia, che raccontano Operazione Arcevia e le figure che vi presero parte. I libri, concepiti come strumenti narrativi e contenitori di valore, diventano oggetti capaci di restituire, anche nella loro matericità, la ricchezza intellettuale, artistica e umana che ha animato il progetto. Tra i vari volumi è esposto anche il catalogo originale di Operazione Arcevia del 1976, come ulteriore testimonianza diretta dell’epoca.

L’allestimento è completato da un apparato iconografico che guida il visitatore alla conoscenza di tutti i protagonisti di quella straordinaria esperienza.

La mostra è stata inaugurata sabato scorso, 26 luglio, con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Maria Loreta Pagnani dello Studio Elp Design, ideatrice e curatrice della mostra, della sindaca di Arcevia Marisa Abbondanzieri, che ha raccontato l’intuizione geniale di Italo Bartoletti sia da amministratrice pubblica che da orgogliosa arceviese, della professoressa Marta Magagnini dell’Unicam, Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno, che ha tracciato il profilo storico e artistico di Operazione Arcevia.

Abbiamo poi ascoltato tre storie di legame tra cultura e territorio con gli interventi di Maria Paola Palermi, responsabile della cultura d’impresa del gruppo Loccioni, che ha raccontato l’impegno dell’azienda per la rinascita dell’Abbazia di Sant’Urbano, di Giovanni Gaggia, artista e fondatore di Casa Sponge a Pergola, di Roberto Zechini, docente di Arcevia Jazz, l’evento che da un quarto di secolo porta nelle Marche grandissimi nomi della musica Jazz.

Ri-Leggere Operazione Arcevia sarà visitabile al Centro Culturale San Francesco di Arcevia (Corso Mazzini, 64) fino al 30 agosto, con i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.

L’ingresso è libero. Per tutte le info: cultura@elpdesign.it

“Ri-leggere Operazione Arcevia. 1972-1976” è un progetto di Elp Design con la collaborazione di Debora Lucidi (Borsista Bando Borsa Ricerca della Regione Marche), Eidos di Lucio Tribellini, Prof.ssa Marta Magagnini, Università di Camerino Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno.

L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Arcevia, del Comune di Fabriano, di AIAP, Associazione italiana design della comunicazione visiva, dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, del Conservatorio Rossini di Pesaro.

L’iniziativa è stata realizzata grazie al supporto di: Arkea Soluzioni Spazi Espositivi, Eidos, bBold, Riserva Privata San Settimio, Mariotti Costruzioni, Caravolta, Societàdellapietra, CNA Ancona.

I volumi in mostra provengono dalle seguenti biblioteche:

Biblioteca Comunale “Angelo Rocca”, Arcevia
Biblioteca diocesana e Archivio storico Seminario vescovile Giovanni XXIII, Bergamo
Biblioteca Comunale – Polo Culturale di Eccellenza, Cagli
Biblioteca Statale, Cremona
Biblioteca Comunale “Romualdo Sassi”, Fabriano
Biblioteca Accademia Belle Arti, Macerata
Biblioteca Musei Civici “Amedeo Ricci”, Macerata
Biblioteca comunale “Libero Bigiaretti”, Matelica
Biblioteca del Conservatorio Rossini, Pesaro
Biblioteca Civica “Gino Pieri”, Porto San Giorgio
Biblioteca Comunale Antonelliana, Senigallia
Biblioteca Dipartimento di SARAS, Sapienza Università di Roma
Biblioteca Comunale, Rosora
Biblioteca Accademia Belle Arti, Urbino
Biblioteca Universitaria San Girolamo, Urbino

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