Quando vanno in frantumi le promesse rimangono i cocci di una classe dirigente che promette blocchi navali e si ritrova arrivi moltiplicati, toglie risorse alle strutture per l’integrazione e si acuiscono il malcontento, l’insicurezza e la pressione sulle piccole comunità ospitanti guidate da sindaci che non sanno più a che santo votarsi.

Altro che filiera: Latini, Campagnolo, Bilò! Se sono in un partito serio cerchino sponda là dove, ad esempio Zaia in Veneto, si concertano con i sindaci le soluzioni.

I governi di centro-sinistra in passato hanno affrontato responsabilmente le difficoltà, senza scaricarle su altri, ad esempio mettendo in piedi il sistema Sprar, l’insegnamento della lingua italiana, il supporto alla preparazione per l’audizione in Commissione Territoriale per la propria richiesta di asilo, la formazione professionale, la positiva gestione del tempo libero, il lavoro di molti professionisti e professioniste: assistenti sociali, mediatori linguistici, psicologi… Non chiamiamola più emergenza ma trattiamo questo tema in modo strutturale e uniforme.

Nella valle del Misa e Nevola ci sarebbero anche altri comuni, ad esempio Arcevia, Serra de’ Conti, Ostra, Trecastelli che meritano la stessa attenzione di Ostra Vetere e Corinaldo.

Chi vuole essere radicato sul territorio fa un lavoro capillare e riferimenti alle realtà che vorrebbe trattare e dalla conoscenza diretta, sconsiglierebbe i propri rappresentanti nazionali di proseguire ad incentivare la realizzazione di grandi centri a vantaggio di una accoglienza più capillare, con numeri più contenuti, con risorse per l’integrazione che è lingua, lavoro, tempo libero coordinati e seguiti da personale qualificato professionalmente e umanamente.

da Coordinamento PD zona Misa e Nevola